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La spendibilità dei Buoni Pasto


Come possono essere spesi i buoni pasto dal dipendente?

La normativa sulla spendibilità del buono pasto è evoluta nel 2017 rendendo questo strumento sempre più liquido, ovvero sempre più vicino al denaro.

Il buono pasto è inizialmente destinato al pagamento del pranzo, in qualsiasi esercizio pubblico che ne accetti l’utilizzo (il simbolo del fornitore dei buoni pasto è molto spesso esposto sulla porta o vicino alla cassa dell’esercente). Il dipendente puo tuttavia avvalersene per pagare altri tipi di costo, che vanno dalla cena al ristorante fino alla spesa, la nuova normativa in vigore dal 2017 permette infatti, presso supermercati e negozi, di accumulare fino ad 8 Buoni pasto per singola spesa rendendo il buono ancora più simile a del denaro.

Con la nuova normativa, oltre alla cumulabilità dei Buoni Pasto, è stata anche allargato il ventaglio degli esercenti che possono accettarli (quindi ne è stata aumentata la spendibilità):

  1. Esercenti somministrazione alimentari e bevande;
  2. Mensa aziendale;
  3. Negozianti di prodotti alimentari, supermercati ed esercenti anche in area pubblica;
  4. Imprenditori agricoli, coltivatori diretti e società esercenti attività agricola iscritti al Registro delle Imprese sia per vendita al dettaglio che per consumo sul posto di alimenti provenienti dai propri fondi;
  5. Attività di agriturismo per la vendita e la somministrazione di pasti e bevande costituiti prevalentemente da prodotti delle propr aziendeie agricole;
  6. Attività di ittiturismo per la vendita e la somministrazione di prodotti derivanti dall’attività di pesca;
  7. Vendita al dettaglio in mercatini o spacci aziendali



Inoltre, se il costo del pranzo è superiore al valore del buono pasto, il dipendente puo scegliere di utilizzare più buoni pasto per il pagamento o di completare la parte mancante con del denaro liquido.

Il buono pasto inoltre puo essere speso in tutta Italia, non esistono infatti vincoli geografici legati alla localizzazione dell’azienda che ha erogato i buoni pasto al proprio dipendente... ovvero se il dipendente va in vacanza (in Italia) o si trova in trasferta per lavoro, puo decide di portare con se in viaggio il blocchetto dei buoni pasto ed utilizzarli a suo piacimento.

Un dettaglio importante, definito dall normativa d’origine sui Buoni Pasto, è il fatto che l’esercente non possa erogare resto in denaro a fronte di un pagamento in ticket restaurant di un importo maggiore rispetto a quanto speso. Questo in quanto equivarrebbe a trasformare una parte del buono pasto in moneta corrente, e quindi assimilabile ad una remunerazione.